Gian Mario Villalta
Vanità della mente
Il primo dato che emerge, e di evidente efficacia,
nell’intero percorso di questo libro, è la vitalissima
varietà di temi che lo compone. Gian Mario Villalta
lavora su tracce di realtà legate all’esperienza
e alla riflessione, racconta l’amore e osserva il
paesaggio nel suo mutare, descrive la domestica
gioia della festa ed esprime il dolore legato agli affetti.
Tocca vertici di nitida asciuttezza lirica nelle
splendide prose sui piccoli animali, dove circola
un senso acuto di pietà, di fronte all’orrore e alla
crudeltà di cui questi esseri sono vittime. Eppure,
se varia, aperta è la materia di questo suo libro, Villalta
riesce a mantenere, pagina dopo pagina, una
sicura coerenza interna per almeno due ragioni.
La prima è nella radice di verità in fondo comune
a figure ed eventi che si avvicendano sulla scena:
vale a dire la loro strenua, irrinunciabile (o ineluttabile),
piena appartenenza alla terra, alla loro terra,
e comunque, a una terra «inondata di cielo». E a
quella terra, in effetti, sembra appartenere anche
quella lingua dialettale, quel dialetto veneto a cui
Villalta torna in una sorta di corposo intermezzo
proprio nel cuore della raccolta. Ma Vanità della
mente è un libro unitario e coerente anche per
una seconda, decisiva ragione, e cioè per la felice
medietà stilistica su cui si costruisce, per l’impeccabile
decoro della pronuncia di un poeta che sa
fare della sua affabile discrezione un carattere essenziale,
pur nell’interna inquietudine che ne increspa
la superficie, o, come lui stesso suggerisce,
«nel montaggio febbrile dei dettagli». Ne scaturisce
dunque un’opera di solido impianto e di sottile
saggezza, e insieme di incantevole delicatezza,
nella profonda trasparenza dei toni.
Gian Mario Villalta è nato nel 1959 a Pasiano in provincia di Pordenone. È direttore artistico del festival pordenonelegge. Tra le sue raccolte di poesie: Vedere al buio (Luca Sossella, 2007), Vanità della mente (nella collana "Lo Specchio", 2011, Premio Viareggio) e Telepatia (LietoColle, 2016). Altrettanto intensa la sua attività di studioso e di critico. Con Stefano Dal Bianco ha curato il Meridiano Le poesie e prose scelte di Andrea Zanzotto. Per Mondadori ha pubblicato vari romanzi, tra cui Tuo figlio (2004) e Alla fine di una infanzia felice (2013), e il saggio Padroni a casa nostra (2009).
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Vanità della mente
Gian Mario Villalta
Vanità della mente
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