Si dice che chi ricorda gli anni Sessanta non li ha veramente
vissuti. Tom Wolfe non solo li ha vissuti, ma li ha anche saputi
raccontare con acume e immediatezza: in questo memorabile
e ormai classico reportage pubblicato nel 1968,
uno dei più riusciti esempi di “new journalism”, lo scrittore
ripercorre il “Magical Mystery Tour” di Ken Kesey attraverso
gli Stati Uniti, dalla California a New York a bordo del
“Furthur”, un bizzarro autobus dipinto in colori sgargianti
guidato nientemeno che da Neal Cassady, reduce dall’epopea
Beat. Tra una manifestazione contro la guerra in Vietnam
e un arresto per possesso di marijuana, Kesey, autore di Qualcuno
volò sul nido del cuculo, e i suoi Merry Pranksters, un
eterogeneo gruppo di artisti, sperimentavano le potenzialità
creative delle droghe organizzando festini a base di Lsd
noti come Acid Test. Ma soprattutto fomentavano la rivoluzione,
trascinando l’America su una via pericolosamente allegra.
Taccuino in mano, Tom Wolfe gentilmente declinava
l’offerta di Lsd e annotava, raccontando al mondo la nascita
della controcultura hippy, dell’arte psichedelica, e di tutto
ciò che ha fatto degli anni Sessanta un momento di eccezionale
ispirazione.
Richmond, Virginia, 1931 - New York 2018. Principale esponente del cosiddetto "new journalism" è autore di diversi libri di non fiction divenuti ormai celebri, come La stoffa giusta e Electric Kool-Aid Acid Test. Nel 1987 ha pubblicato Il falò delle vanità, oggi considerato uno dei caposaldi della narrativa americana contemporanea. Sono seguiti Un uomo vero (1997), Io sono Charlotte Simmons (2004), Le ragioni del sangue (2012).